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brano
 
Cicerone
I doveri, II, 80
 
originale
 
[80] Ac propter hoc iniuriae genus Lacedaemonii Lysandrum ephorum expulerunt, Agim regem, quod nunquam antea apud eos acciderat, necaverunt, exque eo tempore tantae discordiae secutae sunt, ut et tyranni existerent et optumates exterminarentur et praeclarissime constituta res publica dilaberetur. Nec vero solum ipsa cecidit, sed etiam reliquam Graeciam evertit contagionibus malorum, quae a Lacedaemoniis profectae manarunt latius. Quid? nostros Gracchos, Ti. Gracchi summi viri filios, Africani nepotes, nonne agrariae contentiones perdiderunt?
 
traduzione
 
80. A causa di un'ingiustizia di tal genere gli Spartani cacciarono l'eforo Lisandro e uccisero il loro re Agide (un tal fatto non era mai accaduto prima presso di loro) e da quel tempo si susseguirono cos? grandi discordie che sorsero i tiranni, gli ottimati furono cacciati e quello Stato cos? saggiamente ordinato and? in rovina. E non soltanto esso cadde, ma sconvolse anche tutta la Grecia con il contagio di quei mali che, partiti dagli Spartani, si diffusero in pi? ampio spazio. E che? Forse che le lotte agrarie non furono la rovina dei nostri Gracchi, figli di quel grande Tiberio Gracco e nipoti dell'Africano?
 

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